Ritengo che per Essere Superiore si debba intendere un essere che possa tutto, che sappia tutto e che sia in ogni luogo. Queste qualità credo siano necessarie perché un essere possa essere considerato “superiore” e credo inoltre che se si potesse dimostrare che nessun essere, materiale o spirituale che sia, possa avere queste caratteristiche, secondo una dimostrazione di carattere logico, allora verrebbe a cadere qualsiasi possibilità di esistenza di un essere superiore, si potrebbe così dimostrare la non esistenza di Dio.

Cercherò quindi di dimostrare che questo Essere Superiore non può sapere tutto e contemporaneamente poter far tutto, ammettendo per assurdo che esso esista.

Una volta dimostrata questa tesi, si svuota di contenuto il concetto di Essere Superiore e si può solo concepire un Dio con tutte le limitazioni dell’essere umano, ma un Dio con queste limitazioni non può più definirsi tale.

Va comunque chiarito che la negazione di Dio ed anche la dimostrazione della sua non esistenza non è sufficiente per una comprensione dell’esistenza umana.

“Si comincia subito con l’ateismo, ma l’ateismo è ancora, in principio, ben lungi dall’essere comunismo; quell’ateismo è ancora, più che altro, un’astrazione. La filantropia dell’ateismo, quindi, è anzitutto un’astratta filantropia filosofica, quella del comunismo è subito reale e immediatamente tesa verso il risultato effettivo”
(Karl Marx - Manoscritti economico-filosofici del 1844).

Per dimostrare l’inconciliabilità di onnipotenza e di onniscienza, poniamo come detto che Dio conosca il futuro, e poniamo, come futuro conosciuto da Dio, un evento naturale come potrebbe essere l’esplosione di un vulcano, ma andrebbe bene anche un qualsiasi altro evento futuro conosciuto, in una determinata località della terra.
Ci si pone quindi la domanda: “Può Dio impedire che ciò avvenga?”

Analizziamo le possibili ipotesi che si potrebbero verificare.

  • Primo: Dio impedisce questa esplosione intervenendo sulla natura e cioè cambiando gli eventi, nel nostro caso l’esplosione del vulcano. Quindi quello che Dio conosceva come futuro, l’evento dell’esplosione suddetta, non si è realizzato in quanto c’è stato un Suo intervento per modificare il futuro.
    Il Suo intervento ha modificato quello che egli pensava che sarebbe accaduto, dato che la conoscenza prima dell’azione modificatrice era l’esplosione, mentre questo evento non si è più realizzato.
    Verrebbe meno, quindi, il presupposto di cui sopra, e cioè la conoscenza di un determinato evento futuro.
  • Secondo: L’Essere Superiore sa che nel futuro egli interverrà per evitare l’esplosione, allora non potrà esimersi dall’intervenire, dato che la Sua conoscenza del futuro, fa sì che egli sia costretto ad intervenire, altrimenti il futuro sarà un altro e non più quello dell’intervento per impedire l’esplosione, cadendo così il presupposto di cui sopra, visto il mancato intervento e, come già detto verrebbe a cadere la capacità di conoscenza di eventi futuri.

Chi conosce il futuro, ammesso per assurdo che qualcuno conosca il futuro, può solo ammirare il suo inesorabile svolgersi.

Logica vuole che una condizione escluda l’altra, o si può tutto, senza sapere per certo quello che si verificherà domani, oppure si conosce tutto, senza però poter far nulla per evitarlo.

Volendo, ottusamente, concepire l’esistenza di un Dio, dovremmo allora concepire un Dio che possa tutto, ma che non conosca il futuro, oppure che conosca il futuro, ma che non possa tutto.

In ogni caso queste limitazioni mettono in discussione la sua esistenza e lo rendono molto simile, per quel che riguarda le sue limitazioni, ad un essere umano.

Quindi, se le caratteristiche di Dio sono quelle dell’uomo, allora è più che evidente che egli non è un Essere Superiore e di conseguenza non può esistere in quanto Dio.

Ancora più inutile sarebbe concepire un Dio come solo creatore dell’Universo.
Un Dio che avrebbe soltanto fatto nascere l’Universo, in che modo non è dato capire, ma che a sua volta non avrebbe nessuna “nascita”, diventa così un concetto superfluo e fa subito argomentare che è molto meglio concepire un Universo che è sempre stato e sempre sarà ed in continua evoluzione.

Così pure diventa vuoto di significato il cosiddetto “libero arbitrio” che Dio avrebbe concesso agli uomini, costretti come burattini a fare delle cose già “scritte” nel futuro. Un futuro conosciuto da Dio e che quindi deve per forza di cose realizzarsi.

Tutti i mali del mondo, non sarebbero più una conseguenza delle “libere azioni” degli uomini, ma solo una conseguenza di un futuro già conosciuto e quindi inesorabile!
L’Universo è sempre stato e sempre sarà, nessun Dio l’ha creato e nessun Dio lo distruggerà esso può solo inesorabilmente trasformarsi!

Salvatore Cappuccio
Napoli, 23 gennaio 2007

Tratto dal blog di Gesùcchiamelo

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